L’ulivo è un albero da frutto dalla tradizione millenaria, coltivato largamente nel bacino mediterraneo e originario delle zone dell’Asia minore.
Botanicamente l’ulivo è un arbusto e quindi si differenzia dall’albero, ovvero: l’albero ha tre apparati distinti (radici, tronco e chioma), mentre l’arbusto è costituito dai rami che si separano dal fusto centrale molto vicino al terreno.
L’arbusto diventa albero se c’è l’intervento dell’uomo.
La coltivazione dell’olivo può avere diverse destinazioni e ovviamente anche prezzi di acquisto:
- olivi ornamentali, solitamente secolari, possono costare intorno alle migliaia di euro
- olivi di produzione (per olive da olio) vengono acquistato ad età inferiore ai due anni e quindi il costo non supera i 10 euro a pianta
Solitamente il prezzo di un ulivo viene influenzato se la pianta è ottenuta per innesto, micropropagazione o talea.
Come curare una pianta d’ulivo in terra o in vaso
L’obiettivo principale nella coltivazione dell’olivo è non farlo ammalare, rispettando alcune regole fondamentali:
- evitare gli eccessi d’ombra
- evitare eccesso di acqua
- evitare che ci sia troppa ventilazione
Accanto a questi accorgimenti, vanno monitorate le malattie fungine che vengono controllate sia con buone pratiche agronomiche sia con utilizzo di sali di rame.
Per ottenere un buon prodotto finale, ovvero le olive destinate ad olio o alla tavola, è necessario mantenere in buona salute le piante: il mantenimento di un buon stato fitosanitario e di un equilibrato apporto di nutrienti sono alla base del risultato produttivo.
Potature equilibrate effettuate nel momento giusto (ovvero durante l’inverno) e gestione agronomica equilibrata sono fondamentali per evitare stress o eccessi di vigore della pianta, sbalzi di produzione e attacchi di malattie ed insetti fitofagi.
Come coltivare un piccolo ulivo?
- evitare eccessivi tagli (potature regolari)
- effettuare potature in inverno perché durante questa stagione Il flusso xilematico, cioè linfatico, della pianta è ridotto al minimo e quindi la pianta ha più capacità di reagire allo stress del taglio: reagisce meglio e rimargina più velocemente
- concimazione regolare evitando eccessi azotati per non eccedere in chioma
- piantare i piccoli ulivi non troppo vicino ad altre piante grandi per evitare la competizione tra alberi
Per crescere sano e produttivo inoltre una pianta d’olivo ha bisogno di:
- macroelementi
- microelementi
- acqua
- sole
- luce
- suolo fertile
- terreno fresco e drenante
La pianta va tenuta in una zona non umida e il tipo di terreno migliore per l’olivo è di medio impasto, fertile e asciutto.
Può però produrre bene anche nei terreni argillosi compatti se è assicurato un adeguato drenaggio delle acque, e nei terreni sabbiosi se durante l’estate è assicurato il necessario apporto idrico.
L’ulivo si adatta bene ai terreni calcarei (drenanti).
Come annaffiare gli ulivi
Abbiamo visto poco più sopra che quest’arbusto non necessita di un eccesso d’acqua.L’olivo infatti cresce in ambienti aridi e teme l’umidità del suolo molto più della secchezza.
Le piogge più favorevoli sono quelle primaverili ed estive, in corrispondenza del massimo dell’attività vegetativa.
L’irrigazione è fondamentale: non ci deve essere eccesso né ristagno idrico. L’irrigazione non deve essere effettuata vicino alla base del tronco per evitare marciume e asfissia dell’apparato radicale.
Nelle forme di allevamento si pratica irrigazione a goccia o aerea o subirrigazione.
Ma quindi quanta acqua necessita una pianta d’ulivo?
Dipende da:
- l’andamento climatico stagionale
- il carico produttivo
- la sanità dell’albero
- la tipologia di terreno
Come e quando trattare gli ulivi
Nell’olivicoltura moderna esistono tutta una serie di patogeni e di fitofagi capaci di generare danno economico sulle colture.
Riferendoci alle sole malattie endemiche il controllo è da applicarsi nel periodo di coltivazione.
Trattamenti rameici sono utili dopo eventi atmosferici (come ad esempio la grandine) o dopo le potature per ridurre il rischio di malattie fungine.
Il controllo degli insetti invece è subordinato al monitoraggio delle popolazioni, dell’andamento climatico stagionale, della fase fenologica in cui ci si ritrova nonché delle coorti di predatori utili presenti in campo.
Il primo mezzo di controllo consta nella buona pratica agronomica, solo successivamente si ricorre all’introduzione di agenti di controllo biologici ed in ultima extrema ratio chimici.
Infine, solitamente la fioritura dell’olivo avviene nelle ultime due settimane di maggio, tuttavia è funzione dell’andamento climatico stagionale e del microclima.
A quale distanza si piantano gli ulivi
Non esiste una distanza prestabilita ed è impreciso parlare di distanza, più corretto è parlare di densità intesa come numero di alberi per unità di superficie.
La densità o sesto d’impianto dipende dal risultato produttivo a cui si ambisce e dalla tipologia di suolo in cui ci si ritrova ad operare.
Storicamente gli oliveti avevano larghi sesti d’impianto tali da consentire la consociazione con altre colture (es. vite, ciliegio, mandorlo, orticole….) tuttavia la sempre più spinta specializzazione e meccanizzazione agricola, nonché la necessità della precoce entrata in produzione e della messa in sicurezza della manodopera, mal collimano con la pratica della consociazione.
Pertanto, ora più che mai si tende ad avere impianti specializzati e molto densi con sesti stretti e densità variabili tra 250 e 1500 alberi per ettaro
Quali ulivi piantare
Il periodo migliore per piantare nuovi ulivi, ovvero effettuare il trapianto delle nuove piante è la primavera.
Gli ulivi da trapiantare sono solitamente alberelli ottenuti da innesto o da talea, pur considerando il ridotto programma di miglioramento genetico presente per questa coltura, ora molto di più rispetto al passato è possibile scegliere tra nuove varietà e varietà storiche del panorama olivicolo nazionale.
Rispetto alla scelta non ci sono piante migliori o peggiori e nemmeno piante più resistenti rispetto ad altre.
Infatti in generale, rifacendoci alle origini della specie, nessuna pianta di ulivo tollera temperature di poco inferiori allo 0.
Tuttavia è l’epoca in cui gli abbassamenti termici si manifestano a determinare la gravità del danno. Gelate tardive sono capaci di compromettere pesantemente i tessuti più idratati come giovani germogli e mignole.
Se state pensando di acquistare una pianta d’olivo vi consigliamo di rivolgervi a vivaisti specializzati in olivi produttivi.