Campagna olearia 2024: quali sono i pronostici

Quando inizia la raccolta olive del 2024?

Considerando l’andamento climatico stagionale, connotato da forti e prolungati caldi abbinati a gravi fenomeni di siccità e le minori produzioni attese per l’annata olearia 2024, è auspicabile un inizio di campagna anticipato.

Con ogni probabilità le prime raccolte tarderanno ad iniziare già ad inizio ottobre per raggiungere poi il pieno della raccolta nel mese di novembre. Oltre al contesto italiano, è da considerare come le condizioni meteo abbiano fortemente accorciato i cicli vegetativi anche nei principali comprensori olivicoli dell’area del bacino del Mediterraneo, infatti, in Andalusia (maggior produttore mondiale di olio) l’inizio è previsto prima settimana di settembre.

La campagna olearia 2024 in Sud Italia

previsioni della campagna olearia 2024

Il Frantoio D’Orazio nello specifico quest’anno registra un calo produttivo rispetto all’annata agraria del 2023 di circa il 30%, attribuibile solo ed esclusivamente all’alternanza di produzione, ovvero ad un processo fisiologico tipico dell’albero di olivo, solo mitigabile con le buone pratiche agricole.

A livello generale di comprensorio in tutto il meridione d’Italia la produzione olivicola da stime di parecchi enti è al ribasso rispetto allo scorso anno, dovuto a:

  • alternanza di produzione
  • fortissima siccità avuta tra l’inverno e la primavera
  • prolungate calure estive, con temperature massime ben oltre la soglia di stress di calore.
  • la raccolta 2023 è stata tardiva, mancanza di freddo invernale e conseguente inesistenza della stasi vegetativa invernale.

Tutte queste caratteristiche, di natura sia organica che ambientale, stanno facendo sì che le olive per quest’anno saranno poche.

Anche chi era stato molto bravo a gestire e trattare le piante lo scorso anno ma non ha potuto irrigare adeguatamente gli alberi, ha visto ridursi (e in alcuni casi perdere) la propria produzione potenziale che, pur essendosi palesata, è stata in parte compromessa.
Gli alberi di ulivo hanno fiorito, le olive hanno allegato ma poi non si sono correttamente sviluppate, arrivando in alcuni casi a seccare completamente perdendosi al suolo.

Che effetto hanno le temperature elevate sulle olive

che conseguenze hanno gli effetti climatici sulla campagna olearia

L’olivo è un albero originario di aree calde e sub aride (Medio Oriente), per questo possiede degli adattamenti evolutivi che lo rendono particolarmente capace a sopravvivere in ambienti caldi e siccitosi.

Tuttavia, sopravvivere è diverso da produrre e pur avendo questi “vantaggi genetici” con il grande caldo e con la scarsità di acqua tende a ridurre al minimo le attività ad elevato consumo energetico limitandosi alla sopravvivenza.

Il processo di formazione e maturazione delle olive sugli alberi è complesso ed influenzato da una moltitudine di fattori sia di carattere genetico che, e soprattutto, ambientale: stato degli alberi, condizioni climatiche, conduzione agronomica ed epoca di raccolta.

In sintesi, si può legare una soddisfacente produzione olivicola (quantità e qualità) allo stato di benessere generale dell’albero.
Quest’anno, il principale fattore capace di influenzare “negativamente” tale risultato è stato il connubio di elevati periodi di caldo torrido abbinati a scarsissime precipitazioni utili, sin dallo scorso autunno.

Entrando nello specifico, è possibile affermare che le piante sono vincolate alla presenza di acqua nel suolo per poter effettuare il processo metabolico più importante in assoluto, ossia la fotosintesi clorofilliana.
È proprio durante questo processo, che avviene nelle foglie durante il giorno, che le piante producono le fonti di energia necessarie a compiere tutti i processi metabolici utili alla loro sopravvivenza e sviluppo (tra cui allegare e maturare olive).
Inoltre, va detto che spesso la siccità è accompagnata da elevati livelli di radiazione solare ed elevate temperature, condizioni queste in cui gli alberi tendono a mettere in atto meccanismi di difesa che limitano ulteriormente la fotosintesi ed altri processi metabolici non essenziali per la loro sopravvivenza (sviluppo delle olive).

Da questo è facilmente intuibile come a carenti dotazioni idriche nella porzione di suolo esplorata dalle radici ed a elevate temperature corrisponda uno sviluppo stentato degli alberi ed una riduzione del loro potenziale produttivo.

Produzione olio extravergine d’oliva 2024

produzione di olio evo nel 2024

Nella produzione di olio d’oliva, l’Italia perderà il secondo posto dietro la Spagna, che aveva riconquistato nella scorsa campagna, cedendo il passo a Tunisia, Turchia e Grecia. Questi Paesi sono in crescita costante e le loro aspettative di produzione, dopo un anno difficile, superano significativamente quelle italiane.

Questo è il panorama che emerge dalla Spagna, dove sono state presentate le stime produttive per la campagna olearia 2024/2025, rivelando dati molto interessanti. Come riportato dal giornale spagnolo Olimerca, “mentre ci avviciniamo alla raccolta delle nuove olive nei principali paesi produttori dell’area mediterranea, iniziano a circolare le prime valutazioni e stime sulla produzione di olio d’oliva”.
Sebbene sia ancora prematuro formulare ipotesi o speculazioni precise, poiché l’olivo necessita ancora di 6-8 settimane per migliorare la pezzatura e il contenuto di olio, molti operatori del settore stanno osservando i campi e gli uliveti per stimare, dal volume delle olive, quale potrebbe essere la resa finale di olio d’oliva.

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