Ve ne sarete accorti andando al supermercato o rivolgendovi al vostro frantoio di fiducia: il costo di una bottiglia d’olio extravergine è lievitato rispetto agli anni scorsi e secondo i dati sarà sempre peggio!
I prezzi alti dell’olio evo sono dovuti a numerosi fattori, tra cui la qualità e la quantità della produzione e il cambiamento climatico, come avevamo già discusso approfonditamente nel nostro precedente articolo.
Ma ora purtroppo la situazione è in grave peggioramento.
Che cosa sta succedendo nel mondo della produzione d’olio evo
Quali sono le quotazioni del 2023 per il prezzo medio al kg dell’olio extravergine d’oliva italiano? Possiamo affermare che al momento il prezzo medio all’ingrosso si aggira tra i 7 e i 9 euro al kg, dove la migliore qualità supera gli 8,4 euro al kg.
I bollettini settimanali delle quotazioni dell’olio evo sono in costante rialzo sia per l’olio extravergine d’oliva nazionale che per l’olio vergine, il lampante, l’olio d’oliva e l’olio di sansa.
Le scorte sono molto limitate e questo trend in continuo rialzo potrebbe continuare fino alla prossima campagna di raccolta!
Rispetto allo scorso anno c’è stato un aumento che raggiunge addirittura i 3,9 euro al kg.
Gli aumenti sono anche per l’olio evo biologico.
Anche per i mercati esteri il trend è in aumento continuo, le contrattazioni però sono limitate: le quotazioni di mercato più che portare un valore economico vanno a determinare una necessità di acquisto e tutto dovrà essere calibrato alla prossima campagna di raccolta, sperando che sia migliore delle aspettative.
I prezzi oscillano con tendenze leggermente più basse in Spagna e in Grecia: entrambi tra i superiori ai 7 euro al kg.
Ma i problemi veri arriveranno intorno al mese di settembre, quando ci si renderà conto che l’olio evo è ormai finito e che la campagna olearia di quest’anno non sarà proficua.
L’allarme è arrivato il 29 giugno 2023 durante l’assemblea dei soci dell’IGP Toscano, dove è emerso il problema in tutta la sua gravità: in poco tempo è necessario decidere quale sarà la quotazione di conferimento dell’olio evo IGP Toscano considerando che un prezzo sempre più alto potrebbe ridurre le vendite mentre un prezzo troppo basso non sarebbe sostenibile.
Perché la produzione di olio extravergine d’oliva quest’anno è così scarsa?
Tutto nasce dalla situazione di grave siccità che ha colpito la Spagna, che ha già fatto danni nella scorsa campagna mettendo in ginocchio i super intensivi.
La situazione spagnola è rimasta molto danneggiata, mentre l’Italia nel 2022 ha prodotto poco perché ha subito un intenso attacco di mosca.
E quest’anno?
I fattori scatenanti sono sempre gli stessi:
- siccità sempre più cavalcante che ha messo a dura prova le mignole (la fioritura) e il raccolto risulta compromesso
- cambiamento climatico
- impossibilità di irrigazione
- crescita vegetativa minima
La combinazione di questi fattori influenza negativamente l’allegagione e lo sviluppo dei frutti.
Quello che più spaventa è che siamo all’inizio di una crisi che si protrarrà nel tempo e che potrebbe minare le future forniture di olio extravergine a livello mondiale con ripercussioni anche a livello locale: senza volumi i conti non tornano e le conseguenze ricadranno sull’intera filiera.
Durante l’assemblea è intervenuto anche Mauro Centritto, direttore CNR Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, che ha affermato: “Non è una crisi passeggera quella climatica che tanto impatto ha sull’olivicoltura, siamo in un passaggio tra ere geologiche, tra l’Olocene e l’Antropocene. Con un aumento di temperatura globale di 4,5 gradi, come paventato dai modelli, il clima tornerà a essere quello di 5 milioni di anni fa, quando l’uomo ancora non abitava la Terra”.
Altri fattori che concorrono alla crisi di liquidità senza precedenti sono:
- costi di approvvigionamento più che raddoppiati
- scarsa liquidità dovuta alle basse vendite
- tassi di interesse sui finanziamenti al rialzo
Quali sono le previsioni di produzione d’olio evo
Le previsioni delle campagne olearie per i paesi produttori d’olio non sono incoraggianti:
- in Spagna si spera di raggiungere le 800 mila tonnellate ma i realisti dicono che sarà in linea con lo scorso anno.
La Spagna ha venduto tutto l’olio di oliva prodotto nella scorsa campagna olearia. In sette mesi di commercializzazione è stato venduto praticamente tutto l’olio prodotto durante il 2022. Le vendite accumulate in questo periodo sono 657.000 tonnellate, mentre la produzione è stata di 661.000 tonnellate - la Turchia e la Tunisia non dovrebbero raggiungere le 200 mila tonnellate
- la Grecia prevede gli stessi numeri (contro le 360 mila tonnellate del 2022)
- l’Italia dovrebbe superare le 300 mila tonnellate
Oltre a questi numeri in netto calo bisogna considerare le giacenze che in questo scenario si azzererebbero, essendo già ora ai minimi. Considerando che la richiesta di mercato è intorno ai 3 milioni di tonnellate, l’anno prossimo è molto probabile che non ci sarà olio extravergine d’oliva per tutti.
La situazione attuale dell’olio evo in Puglia
Quella vista finora è una fotografia generale del mercato dell’olio che ad oggi è considerato non a livello nazionale o regionale ma unitario.
Perciò, siccome la Spagna ha risentito moltissimo della sua produzione a causa dell’importante siccità, i prezzi generali aumenteranno.
Ma la situazione in Puglia? Attualmente la situazione agronomica pugliese non è così negativa: le piante godono di ottima salute, ci sono riserve idriche grazie alle numerose piogge primaverili, l’allegagione c’è stata, i fitopatogeni sono sotto controllo, il frutto si sta formando bene e ci si aspetta una produzione in quantità e di qualità.
Mancano ancora cinque mesi alla campagna olearia 2023 quindi è ancora presto poter fornire dati certi, ma se la situazione resta com’è, ci si aspettano dei buoni risultati.
In conclusione, le previsioni che si fanno riguardano una visione globale, ma nello specifico ogni scenario è a sè stante e bisogna considerare diversi punti di vista.
Il costo finale dell’olio extravergine d’oliva venduto sarà alto perché i prezzi vanno considerati in una visione comunitaria.