La coltivazione dell’olivo: cosa rende speciale il nostro olio

Coltivazione di alberi d'olivo

In questo articolo parleremo dell’anima della nostra produzione, ovvero di quel che ci permette ogni anno condividere in Italia e all’estero il nostro oro verde: la coltivazione dell’olivo.

Sulle colline di Conversano e in tutti gli oliveti pugliesi da cui ci riforniamo, gli alberi vengono curati facendo tesoro della saggezza contadina locale. Grazie ad essa, rispettando la natura, riusciamo a raccogliere dalla terra un frutto genuino e sostenibile.

I nostri uliveti sparsi tra le terre di Bari sono puntellati, di tanto in tanto, da esemplari di età ultrasecolare che testimoniano la storicità dell’olivo e della sua coltivazione nella cultura pugliese.

Restando radicata alla nostra storia, la coltura dell’olivo occupa circa il 25% dell’attuale superficie agricola regionale.

Ma cosa ha permesso che questa specie botanica attecchisse così fortemente al nostro territorio?

La risposta a questa domanda è da cercarsi, in buona parte, nelle condizioni che fanno prosperare un olivo:

  • terreno argillosocalcareo(quindi asciutto)
  • clima temperato e caldo, senza forti sbalzi termici
  • un’altitudine compresa tra i 150 ai 500 metri.

Proprio così. In genere solo un ulivo appena piantumato necessita di un’importante annaffiatura al fine di favorirne l’attecchimento.

In linea generale, però, l’olivo non ha bisogno di molta acqua.

Ad influenzarne la crescita e a garantire il corretto sviluppo dell’olivo, poi, c’è anche la concimazione che andrà fatta in determinati periodi dell’anno

Avrà bisogno di alcuni elementi che, forniti tramite l’irrigazione nelle dosi indicate, sono principalmente

  • azoto (N), ideale a fine dell’inverno e in primavera;
  • fosforo (P) e potassio (K), da applicare in autunno;
  • calcio (Ca),
  • magnesio (Mg) e
  • boro (B).

 

OLIVETI E ACQUA NEI TERRITORI PUGLIESI

Come dicevamo, l’ulivo ha bisogno di poca umidità.

Va innaffiato solo se necessario

  • quando il terreno è secco e
  • con parsimonia poiché attorno all’olivo vanno evitati i ristagni d’acqua.

Per queste ragioni, in molti uliveti, vengono installati impianti di irrigazione goccia a goccia.

Quanto detto sinora è valido per la coltivazione dell’olivo destinata alla produzione di olio, che è ciò che ci contraddistingue. La frequenza dell’irrigazione, infatti, può variare rispetto a quanto detto se da quelle piante si vogliono ottenere olive da tavola.

 

LA RACCOLTA NEGLI ULIVETI DEL FRANTOIO D’ORAZIO

Coltivati con gli stessi metodi usati negli anni ’70, i nostri uliveti sono tradizionali, ovvero nascono in appezzamenti di terreno in cui, intorno, ci sono mandorli, ciliegi e altre colture locali.

Lungi dall’essere intensivi e tanto meno super intensivi, i nostri sono impianti detti “5×5”: ogni albero dista 5 metri dagli altri, in larghezza e in lunghezza.

Essendo così distanti, tendono a sviluppare una chioma bassa ma ampia, lasciando lo spazio agli operatori che, tra ottobre e novembre, raccoglieranno i frutti con l’ausilio di abbacchiatori e scuotitori elettrici.

Le pratiche di coltivazione dell’olivo prese dalla tradizione e le più moderne tecnologie ci permettono di essere ancor più vicini al rispetto per la Natura. Ne abbiamo parlato nell’articolo Oleificio pugliese D’Orazio, storia di un frantoio e di una terra generosa.

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